Bologna, 6 settembre 1898 – Perugia, 29 aprile 1985. Pittrice

A Mano Libera

via dei Priori, 76

Nasce a Bologna nel 1898 e dal 1903 vivrà a Perugia. Si dedica in gioventù alla pittura dapprima da autodidatta quindi nel 1930 s’ iscrive all’Accademia di Belle Arti che frequenta sotto la guida di Arturo Checchi, dipingendo soprattutto paesaggi neoimpressionisti, avendo a tema gli scorci e i tetti della città, dipinti con acceso cromatismo e nel contempo languore romantico. Nei Venti  trascorre  alcuni mesi a Parigi che la formano in senso cosmopolita e culturale. Rientra in Umbria e sposa nel 1929 Brajo Fuso, inventivo e vivace  odontoiatra, artista sperimentale, (tra informale-materico, assemblage, debrisart, arte povera) che con la stima che aveva per il suo lavoro, incoraggia ed asseconda nel fondare il Fuseum di Monte Malbe, centro artistico-culturale e museo personale del marito. Apprezzata pittrice figurativa partecipa su invito alle Quadriennali d’Arte di Roma 1956 e 1960 e conduce con sagacia e successo, insieme a Brajo, prima nel Torrino di  Palazzo Cesaroni dove abitano, poi a Largo Cacciatori delle Alpi, un agguerrito  salotto, cui partecipano Renato Guttuso, che l’ aveva ritratta nel celebre dipinto del 1932, Giulio Carlo Argan, Alberto Moravia, Nini Menichetti, Cesare  Zavattini, Giuseppe Ungaretti, Gianna Manzini e altri protagonisti della cultura novecentesca. Un’indagine  suggerisce l’ipotesi che Bettina abbia ispirato la protagonista de La Provinciale a un Moravia diciottenne a Perugia ospite della pensione  (in via dei  Priori)  gestita da  sua madre. Muore a Perugia nel 1985. Nel 1981 la città le aveva dedicato un’ampia antologia. Nel 2016 si è svolta a Palazzo della Penna una grande mostra celebrativa: “Il salotto di casa Fuso con Moravia, Argan, Guttuso, Burri…”

Carlo Antonio Ponti