Atalanta Baglioni (XV sec.)

Perugia, Abbazia di San Pietro, Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato, Deposizione di Cristo (copia della Pala Baglioni di Raffaello)

La cosiddetta Pala Baglioni fu commissionata a Raffaello da Atalanta Baglioni per la chiesa di San Francesco di Perugia. L’opera ebbe un successo straordinario e fu riprodotta da numerosi pittori, fra i quali Giovanni Battista Salvi, detto il Sassoferrato

Deputazione di Storia Patria per l’Umbria

Palazzo della Penna, via Podiani 11

Atalanta, figlia di Galeotto di Nello Baglioni e moglie di Griffone di Braccio di Malatesta Baglioni, è la madre di Grifonetto, protagonista della vicenda passata alla storia con il nome di “nozze rosse”. Grifonetto, insieme con Carlo Baglioni, Filippo di Braccio e Girolamo Della Penna, organizzò una congiura finalizzata a uccidere i maschi della casata per ottenere il potere: l’occasione propizia fu il matrimonio di Astorre Baglioni e Lavinia Colonna, il 14 luglio 1500. Grifonetto e i compagni riuscirono a uccidere gli sposi, Guido I e Rodolfo I ma Giampaolo, figlio di Rodolfo I, riuscì a scappare e il giorno seguente, facendo ritorno a Perugia, uccise Grifonetto, morto – si legge – tra le braccia della madre Atalanta e della moglie Zenobia Sforza. Grifonetto venne seppellito all’interno della cappella di San Matteo, nella chiesa di San Francesco al Prato: per omaggiare il figlio defunto, la madre Atalanta commissionò a Raffaello Sanzio la cosiddetta “Pala Baglioni”, che venne conclusa nel 1507. La parte centrale dell’opera, la Deposizione di Cristo, è conservata attualmente presso la Galleria Borghese di Roma e in essa possiamo riconoscere i volti di Atalanta, Zenobia e di Grifonetto: il viso sofferente della Vergine infatti è il ritratto di Atalanta, nella Maddalena sarebbe ritratta Zenobia mentre sembra che Grifonetto sia il ragazzo al centro della tela che sorregge il corpo di Cristo.

Simone Piselli